Della gastronomia tipica d’Iglesias, diffusasi nel Sulcis, insieme a usi e costumi, durante il periodo di ripopolamento della zona (compresa l’isola di S. Antioco), seconda metà del sec. XVIII, possiamo, tra l’altro, citare:
- L’agnello con la fregola, con uovo e limone, con “sa piarra” (pomodoro secco) e lo zafferano, con i carciofi o le patate, con il cardo selvatico, all’agro-dolce,con le olive,ecc;
- Su Mustatzeddu de tamatiga: focaccia di pomodoro,aglio, olio, sale, basilico e origano;
- S’Impanada a sa meurredda: un gustosissimo tipo di arrosto con un misto di aromi, olio, pane grattugiato e sale;
- Sa panada: con carne di agnello o capretto o maiale e piselli, ecc;
- Su succu’e fa;
- Salsiccia fresca per arrosto;
- Anatra lessa al mirto;
- Su ghisau (carne, patate, pomodoro e aromi);
- Su bucconi’e su rei:arrosto tipico con tre o quattro specie di carni, una detro l’altra, suggellate da erbe aromatiche.
Per i pesci, vari modi di cottura, dall’arrosto all’umido, al fritto.
Tra le paste fresche: maccarroni de busa, tallarinus, spizzu e ghetta, zappuleddus, findellinus, malloreddus de unga e de s’Assunta, vari tipi di ravioli.
Fritture tipiche per il Carnevale: curruxonis de mendua, de bentu, arrubiolus, parafrittus, ecc.
Bravissime le maestre dolciarie iglesienti per la produzione dei dolci tipici,tra cui meritano un particolare posto d’onore le pasiglie, gli amaretti, i biscotti (di una leggerezza e squisitezza uniche), i croccantini; ottimo il pane, mentre si riaffaccia, sensibilmente la produzione di buon vino e dell’olio d’oliva che costituivano uno dei blasoni dell’Iglesias ottocentesca.